La prevenzione non esiste pt.1
Infortuni e Gestione del Carico: Un Equilibrio Fondamentale
La Relazione tra Carico e Infortuni
La maggior parte degli infortuni è causata da una gestione errata del carico di allenamento, ad eccezione di quelli traumatici, come quelli da contatto. Anche in questi casi, però, può esserci una relazione indiretta con il carico: per esempio, un contrasto o un cambio di direzione possono provocare un infortunio se l'organismo non è adeguatamente preparato a sostenerli.
In altre parole, pur non essendo sempre la causa diretta, la gestione del carico può influenzare la probabilità che un evento traumatico abbia conseguenze gravi.
Il Delicato Equilibrio dell'Adattamento
Gestire il carico significa trovare un equilibrio tra:
L'acquisizione di una competenza
Il tempo necessario al recupero
Questo permette all'adattamento fisiologico di avvenire correttamente. Se, ad esempio, una persona vuole migliorare nello squat, dovrà praticarlo frequentemente. Questo aumenta il rischio di sovraccarico, ma allo stesso tempo, se il carico è stato costruito nel tempo, il soggetto potrebbe risultare meno esposto.
Il Contesto Fa la Differenza
La differenza sta nel contesto:
Chi arriva gradualmente a sostenere certi volumi
Chi ci si butta dentro da subito
Chi vive da atleta
Chi no
I livelli di stress e le capacità di recupero cambiano radicalmente in base allo stile di vita e alle abitudini quotidiane.
L'Importanza dell'Individualizzazione
Comprendere queste differenze è fondamentale per impostare un piano di lavoro efficace e individualizzato. Il punto di partenza può essere un valore indicato dalla letteratura scientifica, ma si tratta comunque di una media, utile come riferimento iniziale ma non sufficiente da sola.
Da lì, è necessario:
Osservare come ogni individuo risponde al carico
Monitorare l'evoluzione delle sue capacità
Adattare di conseguenza il percorso
Il Rischio del Sottoallenamento
Anche gli atleti sottoallenati sono esposti a rischi significativi. Così come un soggetto molto allenato può andare incontro a sovraccarichi, anche chi si allena poco può sviluppare infortuni se sottoposto a stimoli non abituali o troppo intensi.
Una persona sedentaria ha un'esposizione molto bassa agli infortuni, ma se questa stessa persona partecipa saltuariamente a un'attività intensa come una partita di padel, il rischio aumenta notevolmente.
In quel momento, infatti, affronta uno sforzo imprevedibile, con movimenti rapidi e direzionali per cui non è preparata. I suoi legamenti e i tessuti connettivi, poco sollecitati nella vita quotidiana, non hanno sviluppato le caratteristiche meccaniche adeguate per rispondere in modo sicuro a quel tipo di stress.
Costruire la Tolleranza allo Sforzo
Per questo motivo, ogni programma di allenamento dovrebbe avere come obiettivo la costruzione progressiva della tolleranza allo sforzo. L'obiettivo non è solo portare una persona a disputare una gara, ma anche permetterle di affrontare un allenamento completo senza rischi.
Il framework da seguire:
Pensiamo a un soggetto che esce da un periodo di ospedalizzazione:
Prima di giocare una partita, dovrà essere in grado di allenarsi, ma prima ancora di camminare e prima ancora di alzarsi dal letto
Conclusione: Resilienza e Limiti
Nel tempo, questo approccio permette di sviluppare atleti più resilienti e meno soggetti agli infortuni. Questi ultimi, però, non si possono eliminare del tutto: esistono fattori genetici che predispongono alcuni individui a sviluppare determinati problemi fisici.
È importante accettare anche questi aspetti, integrandoli nel processo di allenamento, soprattutto quando ci si avvicina ai limiti individuali.
Ed è proprio in quei momenti che la qualità della gestione del carico fa la differenza.